da La Nuova Sardegna dell’8 ottobre 2010
«D’istinto sarei già andato via»
J’accuse di Matteo Sanna sulla nascita della giunta «Legislatura ancora al palo, serve un chiarimento su tutto»
di Filippo Peretti
— Matteo Sanna, è vero che passa dal Pdl a Fli?
«Vuole le verità?».
— Certo.
«Sono altri, con atteggiamenti e scelte, a volerci spingere fuori».
— Con le scelte sulla giunta?
«Il gruppo del Pdl aveva dato indicazioni chiare: rappresentanza territoriale e consenso elettorale. Niente».
— Perché?
«Ci sono altre logiche, scelte calate dall’alto, da tavoli non regionali».
— Lei voleva entrare in giunta?
«Io sto bene anche dove sono, chiedevo quello che è giusto: che la Gallura fosse rappresentata».
— Davvero voterà contro la giunta?
«Di sicuro se non farà gli interessi della Gallura».
— Eravate contrari ai tecnici. Perché?
«Io li rispetto e li stimo, ma non sono tecnici, sono esterni, avulsi dalla politica. Da sindaco e presidente di commissione, con molti di loro ho avuto difficoltà a rapportarmi sui problemi».
— Ripartiamo dall’inizio. Lascia il Pdl?
«D’istinto, a caldo, sarei andato via l’altra sera».
— E ora?
«Abbiamo aperto una riflessione su tante cose».
— Con chi?
«Con alcuni colleghi, anch’essi delusi dai metodi».
— Cosa farete?
«Ci auguriamo, e lavoriamo per questo, che ci sia un’inversione di marcia. Siamo ancora in tempo».
— Mettete sotto accusa il partito?
«No. Con Mariano Delogu e Claudia Lombardo abbiamo vinto le elezioni».
— Ha paura che al loro posto vengano nominato Settimo Nizzi, suo avversario?
«Io non ho paura di nessuno perché ho consenso popolare. Ma non cambierei».
— Allora lei critica il capogruppo?
«Mario Diana pensa più al suo territorio oristanese che a guidare il gruppo. Lo capisco, ma non può fare l’asso pigliatutto».
— Perché dice che vi vogliono spingere fuori?
«Chi ha consenso è malvisto, vogliono yesmen».
— E voi su che cosa protestate?
«Sul fatto che in questa legislatura non s’è visto alcun cambiamento. Dovevamo modificare tutto e non è emersa ancora un’idea. Neanche quella più facile».
— Qual è?
«Correggere gli errori della giunta Soru. Ce ne sono tanti. Ma almeno Soru aveva un progetto».
— Cosa fa, rimpiange il nemico?
«No, l’ho combattuto e talvolta alzando anche troppo i toni, ma Soru aveva il coraggio delle sue idee. Dobbiamo essere capaci di fare meglio e di dimostrare di avere in concreto un progetto per la Sardegna».
— Comodo però limitarsi a protestare.
«Io la settimana prossimo presenterà la proposta di legge urbanistica. Ci abbiamo lavorato sodo in commissione. Poi si vedrà chi vuole cambiare e chi no. Come nella sanità: solo commissariamenti. O nei trasporti e nella cultura: neanche un piano».
— Quando finirà la vostra riflessione?
«Martedì ci sarà la riunione del gruppo. Spero in un chiarimento definitivo».
— Sarà una riflessione o una battaglia?
«Forse la prima, di sicuro la seconda».