Antonello Soro (2012)

"Da legislatore a garante della Privacy>
di Filippo Peretti
da La Nuova Sardegna dell'8 giugno 2012
CAGLIARI. Antonello Soro, dopo diciotto anni di attività da deputato, è stato eletto mercoledì membro del Garante della Privacy. Il parlamentare nuorese ha svolto per tre volte la funzione di capogruppo e una volta, nel Pd, della principale forza politica del Paese. Ora comincia una nuova attività.
«È un'esperienza affascinante in un'istituzione che si fa carico di tutelare un diritto entrato solo di recente nell'ordinamento europeo e italiano e che come tale pone sfide di tipo assolutamente nuovo».
Sulla privacy c'è maggiore attenzione dei cittadini. Qual è la sfida più difficile?
«Il compito principale è la tutela della sfera personale, il diritto alla riservatezza della vita privata. Questo diritto va composto con il bisogno di proteggere altri diritti, quello dell’informazione, della giustizia, della salute, della ricerca, dell’oblio, dei consumatori, della sicurezza, eccetera».
Sono diritti spesso confliggenti.
«Certo, sono tutte esigenze di una società cambiata e complessa. E la prima competenza è quella di conoscere e insieme avere l'equilibrio e la saggezza di trovare una sintesi. Non esiste una formula scientifica. Un compito politico, nel senso migliore della politica. Proprio ciò che fa il legislatore nello scrivere la regola».
Qual è la sua competenza?
«Ho scritto e proposto un'infinità di leggi, concorso a riforme della Costituzione, dei Codici. Da capogruppo ho affinato la propensione alla sintesi, a mettere insieme diritti diversi nell’interesse generale».
Si era già occupato della materia di competenza della Privacy?
«Sì, l'ho trattata a fondo quando ho scritto la proposta di legge sul rapporto tra le intercettazioni telefoniche e il diritto del cittadino alla tutela dei dati personali. Mi sono appassionato».
Ha seguito l'attività dei suoi predecessori?
«Sì, con interesse. E godo dell'amicizia e della stima degli ultimi presidenti, Rodotà e Pizzetti. Mi ha fatto piacere avere i loro incoraggiamenti».
Sulle votazioni di mercoledì ci sono stati gli apprezzamenti ma anche qualche polemica, soprattutto sul cosiddetto inciucio col Pdl.
«Non c’è stato alcun inciucio, sono state due votazioni distinte, il Pd ha votato per me, il Pdl per l’altro candidato».
Comunque un accordo?
«E' la legge che prevede, proprio per le istituzioni di garanzia, il voto limitato perché nessuno faccia il pieno di eletti».
Perché la scelta di eleggere parlamentari?
«La legge non prevede un obbligo e neanche un divieto. E' la procedura che si segue per la Corte costituzionale e per il Csm, è una forte assunzione di responsabilità da parte del Parlamento».
Erano stati mandati curricula di personalità esterne.
«Non c’è dubbio, ma chi valuta il curriculum? Perché un parlamentare che per legge è responsabile della scelta dovrebbe contare meno di un osservatore esterno?».
C'è chi sostiene che sarebbe meglio non eleggere parlamentari.
«Ci sono in istituzioni di garanzie ancora più alte. Ad esempio la presidenza della Repubblica. Tranne che in un'occasione sono stati eletti sempre parlamentari. Ottimi presidenti che sino al giorno prima erano uomini di parte. Perché un consulente o un direttore generale dovrebbe dare più garanzie? Hanno mandato il curriculum anche dirigenti o consulenti che rappresentano aziende e interessi che di norma presentano ricorsi contro l'autorità di garanzia».
Non sarebbe stato meglio mettere dei tecnici?
«Gli organi di garanzia non sono organismi tecnici».
Un parlamentare può garantire questa indipendenza?
«Rodotà e altri lo hanno fatto benissimo. Io assumo questo impegno».
E le competenze specifiche? Lei, ad esempio, è medico dermatologo.
«Dopo diciotto anni, nel corso dei quali ho conosciuto e collaborato con le maggiori personalità del Paese, qualcuno scopre che prima facevo il medico, come se questo fosse preclusivo. Sa cosa le dico? Sono orgoglioso di non essere un politico senza mestiere, di aver vinto un concorso da primario. E aggiungo: il 40 per cento dei ricorsi riguarda problemi di sanità . La mia competenza è maturata in una lunga esperienza di formazione delle leggi. Mi auguro di poter svolgere il compito con serietà, altrimenti non avrei accettato».
E’ stato detto che le votazioni sono un aiuto dei partiti a Grillo. Cosa ne pensa?
«Ora sono un garante, non devo fare polemiche».